Movistar, Alejandro Valverde pronto a iniziare con fiducia la sua ultima stagione: “So che il mio corpo ha 41 anni, ma nella mia testa è come se ne avessi solo 23”
Alejandro Valverde si appresta ad iniziare la sua ultima stagione da professionista. Tra dodici mesi, quando avrà già compiuto 42 anni, l’Embatido appenderà infatti la bici al chiodo e concluderà una carriera ricca di successi iniziata ormai venti anni fa, nel lontano 2002. Per questa sua ultima annata, comunque, il portacolori della Movistar non sembra intenzionato a cambiare il approccio alle gare e, nonostante l’età e le tante vittorie ottenute, il murciano proverà a lasciare il segno ancora una volta prima di scendere definitivamente dalla bicicletta, dicendosi anche pronto a sfidare i giovani talenti del gruppo e ammettendo di sentirsi lui stesso ancora un giovane.
“So che ho la mia età, che il mio corpo ha 41 anni, ma nella mia testa è come se ne avessi solo 23 – ha dichiarato Valverde ad AS – Fisicamente mi sento molto bene, motivato a vincere più gare. In termini di palmares sono orgoglioso di ciò che ho raggiunto finora […] Ho un’altra stagione da godermi, per cercare qualche vittoria in più“.
Dopo il ritiro, comunque, il 41enne rimarrà nel ciclismo: “Ho altri due anni di contratto. Nel 2023 svolgerò funzioni di ambasciatore e in alcuni giorni salirò sull’auto del direttore sportivo. Per il futuro si vedrà se percorrerò quella strada o un’altra”. L’ex campione del mondo avrà anche la possibilità di passare più tempo a casa con i figli: “I miei figli saranno sorpresi di non accompagnarmi in qualche viaggio, ma per me è stata dura stare via per settimane o mesi, soprattutto quando erano piccoli. Lo sforzo mentale e fisico si fa sentire, per questo il mio ritiro è irreversibile“.
Il programma del murciano per l’imminente stagione è praticamente definito: “Ho intenzione di fare Giro e Vuelta. Inizierò al Challenge Mallorca, poi Vuelta Valenciana, Murcia e Andalusia prima delle Strade Bianche. Più avanti, Catalunya o Paesi Baschi e Ardenne, Freccia e Liegi. Dopo il Giro una pausa, magari per continuare con campionati nazionali, San Sebastian e Vuelta”.
Da quando Valverde ha iniziato a pedalare, il ciclismo è molto cambiato, ma nonostante tutto il corridore della Movistar è ancora lì a giocarsela con i più giovani: “Alcune cose sono successe e sono passate, altre si evolvono e altre accadono giorno dopo giorno. Alcuni ragazzi oggi si rispettano molto meno, altri vogliono vincere ad ogni appuntamento, i cardiofrequenzimetri e i watt definiscono l’allenamento… E io sono lì, in battaglia con i vari Pogacar, Van der Poel e Evenepoel. Cosa si può volere di più? Una 21esima stagione di buon livello, con la missione di insegnare a chi arriva da dietro, come Enric Mas. Mi sembra una buona ciliegina sulla mia carriera”.
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